Qualcuno mi chiede di come veda la figura del Cristo all' interno delle teorie sulla presenza extraterrestre sulla Terra, fin dagli arbori della umana civilta'.
La mia posizione e' questa:
il Cristo, come Figlio di Dio, ne possiede alcune qualita';
la piu' importante, dal nostro piccolo punto di vista, e' quella di trascendere il continuum spazio/tempo, cosi' come noi lo percepiamo.
Questo significa che la figura cristica non ha collocazione storica alcuna,
trascende il tempo e questo implica che la Sua venuta possa essere collocata in questo tempo, il nostro tempo.
Si consideri che l'essere umano vive nel presente;
noi vivi conosciamo il passato da cio' che e' stato scritto o dal racconto di chi l'ha vissuto, ma non potremmo mai vivere il passato, e , in quest' ottica, non potremo mai "cono0scerlo" con i mezzi diretti della nostra percezione.
Cosi' vale anche per il Futuro.
Vi chiederete dove voglia arrivare.
Ebbene , per cio' che ci riguarda, esiste solo il presente, dunque e' lecito pensare che tutto cio' che e' accaduto nel passato, altro non sia che un percorso per portarci qui, adesso.
Dio, invece, vive adesso ma vive anche ieri o domani, trasversalmente al continuum in cui noi siamo costretti.
E' possibile che questa proprieta', oltre a Dio e a Gesu', la possiedano anche etnie angeliche o extraterrene.
Concludendo, vedo la prima venuta di Cristo come una presenza, priva di soluzioni di continuita', contemporanea alla sua seconda venuta.
In questa ottica si puo' dire che, 2000 anni fa', Gesu' sia venuto non per gli uomini di quell'epoca, ne' per i nostri avi, ma esattamente per noi vivi adesso.
Per preparare questa nostra generazione al Tempo Divino, che corrisponde alla seconda venuta di Cristo, ma anche al secondo grande contatto con "l'universo", con la vita "altra" che, insieme a noi ma in altri piani di realta' (cioe' in altri tempi ) lo abita e ne e' parte vitale e creativa.
Non e' facile spiegare a parole concetti che magari , nella mente e nel cuore, ci sono invece chiari ed evidenti;
ci ho provato ma sarei piu' specifico se dovessi rispondere a specifiche, appunto, domande.
pier
Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario che non è pastore e al quale le pecore non appartengono vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E HO ALTRE PECORE CHE NON PROVENGONO DA QUESTO RECINTO; ANCHE QUELLE IO DEVO GUIDARE. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Da questa affermazione di Gesu' si capisce che Egli si riferisce ad altre forme di vita che non sono di questo recinto, nel senso che vivono al di la' della nostra atmosfera e del nostro tempo.
pier
La mia posizione e' questa:
il Cristo, come Figlio di Dio, ne possiede alcune qualita';
la piu' importante, dal nostro piccolo punto di vista, e' quella di trascendere il continuum spazio/tempo, cosi' come noi lo percepiamo.
Questo significa che la figura cristica non ha collocazione storica alcuna,
trascende il tempo e questo implica che la Sua venuta possa essere collocata in questo tempo, il nostro tempo.
Si consideri che l'essere umano vive nel presente;
noi vivi conosciamo il passato da cio' che e' stato scritto o dal racconto di chi l'ha vissuto, ma non potremmo mai vivere il passato, e , in quest' ottica, non potremo mai "cono0scerlo" con i mezzi diretti della nostra percezione.
Cosi' vale anche per il Futuro.
Vi chiederete dove voglia arrivare.
Ebbene , per cio' che ci riguarda, esiste solo il presente, dunque e' lecito pensare che tutto cio' che e' accaduto nel passato, altro non sia che un percorso per portarci qui, adesso.
Dio, invece, vive adesso ma vive anche ieri o domani, trasversalmente al continuum in cui noi siamo costretti.
E' possibile che questa proprieta', oltre a Dio e a Gesu', la possiedano anche etnie angeliche o extraterrene.
Concludendo, vedo la prima venuta di Cristo come una presenza, priva di soluzioni di continuita', contemporanea alla sua seconda venuta.
In questa ottica si puo' dire che, 2000 anni fa', Gesu' sia venuto non per gli uomini di quell'epoca, ne' per i nostri avi, ma esattamente per noi vivi adesso.
Per preparare questa nostra generazione al Tempo Divino, che corrisponde alla seconda venuta di Cristo, ma anche al secondo grande contatto con "l'universo", con la vita "altra" che, insieme a noi ma in altri piani di realta' (cioe' in altri tempi ) lo abita e ne e' parte vitale e creativa.
Non e' facile spiegare a parole concetti che magari , nella mente e nel cuore, ci sono invece chiari ed evidenti;
ci ho provato ma sarei piu' specifico se dovessi rispondere a specifiche, appunto, domande.
pier
Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario che non è pastore e al quale le pecore non appartengono vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E HO ALTRE PECORE CHE NON PROVENGONO DA QUESTO RECINTO; ANCHE QUELLE IO DEVO GUIDARE. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Da questa affermazione di Gesu' si capisce che Egli si riferisce ad altre forme di vita che non sono di questo recinto, nel senso che vivono al di la' della nostra atmosfera e del nostro tempo.
pier
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